L’edificazione del nucleo storico dell’abitato risale intorno all’XI secolo e allo stesso periodo si fa coincidere anche l’edificazione della torre comunale.

Dei pochi documenti visuali che rappresentano il castello di Scheggia, il più importante è rappresentato da una veduta risalente circa al 1650, ora conservata nella Biblioteca Apostolica Vaticana di Roma. Ad un’attenta analisi si possono ancora scorgere le mura fortificate e ciò che restava delle torri perimetrali del castello. L’unica torre che ancora oggi mantiene la sua forma originale é quella ora sede del Comune.

Gli altri documenti sono fotografici e risalgono all’inizio del secolo scorso. Nei 250 anni trascorsi dalla metà del Seicento, si nota come la parte sommitale della torre sia stata abbassata di un livello, più precisamente sino ai mensoloni, e che il basamento è stato ingrandito e consolidato. In queste trasformazioni è importante constatare come la copertura a padiglione sia rimasta a coprire la torre, anche se un livello più in basso. Analizzando attentamente la veduta del 1650 si può notare come questa forma di copertura fosse tipica delle torri di Scheggia, la cui memoria rimane solo nella torre campanaria, anch’essa originariamente torre della fortificazione del borgo.

L’ultimo intervento in ordine di tempo che ha modificato la forma dell’edificio risale al 1950 circa. La parte centrale del tetto a padiglione è stata rimossa e sostituita con un solaio piano in acciaio, troncando di fatto la forma del monumento. L’intervento ripristina l’aspetto formale dell’edificio allo stato antecendente l’ultimo intevento degli anni ’50, per riproporre, in un’ottica di restauro urbano, la forma a padiglione legata alla torre.

L’accessibilità alla parte terminale della torre è stata migliorata mediante la costruzione di una scala, opera indispensabile alla trasformazione della torre in spazio espositivo.

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